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Nel mondo ogni anno ci sono 313milioni di persone che si sottopongono ad un intervento, ma meta' dei team chirurgici non si lava le mani correttamente, con il
risultato di un proliferare di infezioni acquisite sul tavolo operatorio che possono riguardare fino al 31% dei pazienti. Lo afferma l'Oms, che dedica il 5 maggio alla sensibilizzazione su
questo tema. Secondo l'organizzazione in generale il 61% del personale sanitario non si lava le mani correttamente e nel momento giusto. "Il rischio di contrarre un'infezione associata alla
degenza e' universale - si legge in una serie di tweet -, pervade ogni ospedale e struttura sanitaria del mondo". Il metodo migliore per lavarsi le mani in ospedale, ha
confermato anche uno studio pubblicato di recente dalla rivista Infection Control & Hospital Epidemiology, e' prprio quello 'a sei step' proposto dall'Oms, che richiede in media oltre 40
secondi ma che e' quello che elimina piu' germi. Un corretto lavaggio delle mani, ricordano le linee guida Oms, permette di ridurre di oltre il 40% il rischio di contrarre infezioni, non
solo ospedaliere ma in generale. Queste le indicazioni dell'Organizzazione mondiale della sanita':utilizzare sempre il sapone, preferendolo liquido, applicare il sapone su entrambi i
palmi delle mani e poi strofinare bene per almeno 40-60 secondi il dorso, tra le dita e nello spazio al di sotto delle unghie  perche' qui i germi si annidano piu' facilmente. Risciacquare
abbondantemente. Asciugare le mani con carta usa e getta o con un dispositivo ad aria calda oppure con un asciugamano pulito, strettamente personale. Non toccare rubinetti o maniglie con le
mani appena lavate.